L’aria compressa è utilizzata in oltre il 90% degli impianti di produzione mondiali, tanto da guadagnarsi l’appellativo di quarta utility industriale dopo elettricità, gas e acqua. Assieme a queste ultime, è un elemento cruciale nei processi produttivi e la sua corretta applicazione e manutenzione hanno un profondo impatto sulla produttività, sui risultati finanziari e sul buon funzionamento delle imprese.
Le aziende e il personale addetto alla manutenzione si adoperano con ogni mezzo per garantire che i sistemi di aria compressa funzionino in modo sicuro, efficiente ed economico. A tale scopo, la filtrazione è un aspetto imprescindibile per qualsiasi sistema di purificazione al fine di garantire una fornitura continua di aria compressa di alta qualità. Le tecnologie di filtrazione per il trattamento dell’aria compressa utilizzano elementi filtranti intercambiabili che devono essere sostituiti periodicamente, tuttavia le ragioni e le tempistiche della sostituzione non sempre sono chiare.
Di seguito, esamineremo i tipi e le fonti di contaminazione, le tecnologie di filtrazione e la loro funzione, le domande più frequenti, i miti sul monitoraggio della pressione differenziale e le raccomandazioni per la sostituzione degli elementi filtranti.
Controllo della contaminazione
La contaminazione dell’aria compressa proviene da diverse fonti:
- Contaminanti presenti nell’atmosfera che penetrano nel compressore.
- Contaminanti introdotti dal compressore.
- Contaminanti introdotti dal serbatoio d’aria e dalle tubazioni di distribuzione.
Esistono almeno 10 contaminanti in un comune impianto ad aria compressa che necessitano di essere trattati:
- Vapore acqueo
- Microrganismi
- Impurità atmosferiche
- Vapore di olio
- Aerosol d’acqua
- Condensa liquida di acqua
- Olio liquido
- Aerosol d’olio
- Ruggine
- Incrostazioni
I filtri a coalescenza rappresentano una delle tecnologie di depurazione più importanti in quanto in grado di eliminare la maggior parte di questi contaminanti, mentre i separatori d’acqua, i filtri per la rimozione del particolato asciutto e i filtri ad adsorbimento si occupano degli aspetti rimanenti. La tabella seguente mostra come viene utilizzata ogni tecnologia per garantire aria compressa pulita.
Gli elementi filtranti hanno una durata operativa finitado
Tutte queste tecnologie di filtrazione (a eccezione dei separatori d’acqua) utilizzano un mezzo filtrante sostituibile, tipicamente sotto forma di cartuccia o elemento. Gli elementi filtranti sono soggetti a condizioni estreme e mutevoli nel flusso d’aria compressa, tra cui:
- Notevoli variazioni di pressione.
- Richiesta di flusso d’aria a impulsi.
- Variazioni di temperatura.
- Valori di umidità compresi tra aria satura al 100% e punti di rugiada inferiori allo zero.
- Attacchi di sostanze chimiche.
Nel tempo, queste condizioni portano al deterioramento del materiale filtrante e alla conseguente perdita di efficacia nella rimozione della contaminazione. Di conseguenza, gli elementi filtranti dovrebbero essere sostituiti periodicamente per garantire prestazioni sempre ottimali.
Per garantire una corretta rimozione dei contaminanti, Parker raccomanda di sostituire annualmente (ogni 12 mesi) i filtri a coalescenza e anti-particolato asciutto e gli scaricatori a galleggiante. I filtri a coalescenza e anti-particolato asciutto Parker Domnick Hunter OIL-X sono coperti da una garanzia di qualità dell’aria che si basa sulla sostituzione annuale dei filtri utilizzando ricambi originali.
Nonostante Parker esponga chiaramente i requisiti di manutenzione, permane una comprensibile incertezza su motivi e tempistiche della sostituzione degli elementi filtranti nei filtri, in quanto ogni sistema di aria compressa presenta caratteristiche differenti. Tuttavia, poiché le condizioni all’interno del sistema possono cambiare rapidamente, consigliamo di optare per un approccio preventivo nei confronti della manutenzione.
Domande frequenti
Perché sostituire l’elemento filtrante per aria compressa?
Come illustrato in precedenza, gli effetti delle gravose condizioni in cui operano gli elementi filtranti a coalescenza e i filtri anti-particolato a secco compromettono rapidamente le prestazioni.
Cosa succede se l’elemento filtrante viene danneggiato?
Con il tempo, i contaminanti indeboliscono il mezzo e causano la formazione di lacerazioni e perdite che si allargano rapidamente, consentendo ai contaminanti di passare attraverso l’elemento filtrante.
In caso di stabilimenti in funzione a orario ridotto, è possibile aumentare la durata operativa degli elementi filtranti?
Come accennato, la costante esposizione ai contaminanti nel flusso dell’aria compressa indebolisce gli elementi filtranti. Per scongiurare il pericolo di diffusione della contaminazione, la prassi ottimale suggerisce di sostituire il filtro annualmente. Parker garantisce le prestazioni dei filtri per un periodo di dodici mesi.
È possibile lavare gli elementi filtranti?
No, non è possibile lavare via la contaminazione dai mezzi filtranti. Il mezzo filtrante si danneggia se lavato con acqua calda e detergenti o solventi.
L’elemento filtrante non sembra particolarmente sporco, è davvero necessario sostituirlo?
In primo luogo, la parte visibile dell’elemento filtrante è lo strato di scarico, che impedisce ai liquidi aggregati di fluire a valle. Il mezzo filtrante principale è collocato sotto tale strato ed è visibile solo smontando l’elemento filtrante. In secondo luogo, i filtri a coalescenza e anti-particolato catturano le particelle di aerosol e di contaminanti di dimensioni submicroniche, invisibili all’occhio umano.
I miti sul monitoraggio della pressione differenziale
Gran parte degli alloggiamenti dei filtri sono dotati di indicatori di pressione differenziale, ma è un errore comune basare le sostituzioni dei filtri su questi dispositivi. Gli indicatori non sono calibrati e solitamente indicano la variazione di pressione a monte e a valle con un sostanziale margine di errore. Sebbene possano dare qualche indicazione su un’eventuale manutenzione richiesta a causa di un’ostruzione del mezzo filtrante, non forniscono una rappresentazione accurata della capacità del filtro di rimuovere la contaminazione. Pertanto, non rappresentano uno strumento affidabile per determinare gli intervalli di manutenzione degli elementi filtranti.
Mito
La pressione differenziale è un’indicazione della qualità dell’aria.
Realtà
La pressione differenziale è il risultato della raccolta di contaminanti nell’elemento filtrante, ma non è direttamente correlata alla qualità dell’aria erogata.
Mito
Il filtro è dotato di un misuratore di pressione differenziale che indica quando sostituire l’elemento filtrante.
Realtà
Questi dispositivi servono soltanto per avere un’idea generale della riduzione della pressione in quanto non sono sottoposti a taratura e consentono un livello di precisione di circa +/- 25%. I misuratori non devono essere utilizzati come indicatori per la necessità di manutenzione ed è preferibile seguire le istruzioni del produttore al riguardo.
Mito
Gli elementi filtranti dei filtri per aria compressa dovrebbero essere sostituiti solo quando la pressione differenziale aumenta.
Realtà
Nonostante sia buona prassi mantenere bassa la pressione differenziale, la diffusione della contaminazione non dipende strettamente da questo aspetto. Di conseguenza, non rappresenta una particolare indicazione per la necessità di manutenzione dell’elemento filtrante.
Conclusioni
Gli elementi filtranti devono essere sostituiti periodicamente per garantire una fornitura continua di aria compressa di alta qualità.
- Protezione dei letti essiccatori ad adsorbimento.
- Protezione delle apparecchiature a valle, del personale e dei processi.
- Riduzione dei costi di esercizio.
- Maggiore produttività e redditività.
- Tranquillità in ogni momento.
Questo articolo è stato scritto con il contributo di Mark White, Compressed Air Treatment Applications Manager – Parker Gas Separation and Filtration Division EMEA
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L’aria compressa è utilizzata in oltre il 90% degli impianti di produzione mondiali, tanto da guadagnarsi l’appellativo di quarta utility industriale dopo elettricità, gas e acqua. Assieme a queste ultime, è un elemento cruciale nei processi produttivi e la sua corretta applicazione e manutenzione hanno un profondo impatto sulla produttività, sui risultati finanziari e sul buon funzionamento delle imprese.
Le aziende e il personale addetto alla manutenzione si adoperano con ogni mezzo per garantire che i sistemi di aria compressa funzionino in modo sicuro, efficiente ed economico. A tale scopo, la filtrazione è un aspetto imprescindibile per qualsiasi sistema di purificazione al fine di garantire una fornitura continua di aria compressa di alta qualità. Le tecnologie di filtrazione per il trattamento dell’aria compressa utilizzano elementi filtranti intercambiabili che devono essere sostituiti periodicamente, tuttavia le ragioni e le tempistiche della sostituzione non sempre sono chiare.
Di seguito, esamineremo i tipi e le fonti di contaminazione, le tecnologie di filtrazione e la loro funzione, le domande più frequenti, i miti sul monitoraggio della pressione differenziale e le raccomandazioni per la sostituzione degli elementi filtranti.
Controllo della contaminazione
La contaminazione dell’aria compressa proviene da diverse fonti:
Contaminanti presenti nell’atmosfera che penetrano nel compressore.
Contaminanti introdotti dal compressore.
Contaminanti introdotti dal serbatoio d’aria e dalle tubazioni di distribuzione.
Esistono almeno 10 contaminanti in un comune impianto ad aria compressa che necessitano di essere trattati:
Vapore acqueo
Microrganismi
Impurità atmosferiche
Vapore di olio
Aerosol d’acqua
Condensa liquida di acqua
Olio liquido
Aerosol d’olio
Ruggine
Incrostazioni
I filtri a coalescenza rappresentano una delle tecnologie di depurazione più importanti in quanto in grado di eliminare la maggior parte di questi contaminanti, mentre i separatori d’acqua, i filtri per la rimozione del particolato asciutto e i filtri ad adsorbimento si occupano degli aspetti rimanenti. La tabella seguente mostra come viene utilizzata ogni tecnologia per garantire aria compressa pulita.
Gli elementi filtranti hanno una durata operativa finitado
Tutte queste tecnologie di filtrazione (a eccezione dei separatori d’acqua) utilizzano un mezzo filtrante sostituibile, tipicamente sotto forma di cartuccia o elemento. Gli elementi filtranti sono soggetti a condizioni estreme e mutevoli nel flusso d’aria compressa, tra cui:
Notevoli variazioni di pressione.
Richiesta di flusso d’aria a impulsi.
Variazioni di temperatura.
Valori di umidità compresi tra aria satura al 100% e punti di rugiada inferiori allo zero.
Attacchi di sostanze chimiche.
Nel tempo, queste condizioni portano al deterioramento del materiale filtrante e alla conseguente perdita di efficacia nella rimozione della contaminazione. Di conseguenza, gli elementi filtranti dovrebbero essere sostituiti periodicamente per garantire prestazioni sempre ottimali.
Per garantire una corretta rimozione dei contaminanti, Parker raccomanda di sostituire annualmente (ogni 12 mesi) i filtri a coalescenza e anti-particolato asciutto e gli scaricatori a galleggiante. I filtri a coalescenza e anti-particolato asciutto Parker Domnick Hunter OIL-X sono coperti da una garanzia di qualità dell’aria che si basa sulla sostituzione annuale dei filtri utilizzando ricambi originali.
Nonostante Parker esponga chiaramente i requisiti di manutenzione, permane una comprensibile incertezza su motivi e tempistiche della sostituzione degli elementi filtranti nei filtri, in quanto ogni sistema di aria compressa presenta caratteristiche differenti. Tuttavia, poiché le condizioni all’interno del sistema possono cambiare rapidamente, consigliamo di optare per un approccio preventivo nei confronti della manutenzione.
Domande frequenti
Perché sostituire l’elemento filtrante per aria compressa?
Come illustrato in precedenza, gli effetti delle gravose condizioni in cui operano gli elementi filtranti a coalescenza e i filtri anti-particolato a secco compromettono rapidamente le prestazioni.
Cosa succede se l’elemento filtrante viene danneggiato?
Con il tempo, i contaminanti indeboliscono il mezzo e causano la formazione di lacerazioni e perdite che si allargano rapidamente, consentendo ai contaminanti di passare attraverso l’elemento filtrante.
In caso di stabilimenti in funzione a orario ridotto, è possibile aumentare la durata operativa degli elementi filtranti?
Come accennato, la costante esposizione ai contaminanti nel flusso dell’aria compressa indebolisce gli elementi filtranti. Per scongiurare il pericolo di diffusione della contaminazione, la prassi ottimale suggerisce di sostituire il filtro annualmente. Parker garantisce le prestazioni dei filtri per un periodo di dodici mesi.
È possibile lavare gli elementi filtranti?
No, non è possibile lavare via la contaminazione dai mezzi filtranti. Il mezzo filtrante si danneggia se lavato con acqua calda e detergenti o solventi.
L’elemento filtrante non sembra particolarmente sporco, è davvero necessario sostituirlo?
In primo luogo, la parte visibile dell’elemento filtrante è lo strato di scarico, che impedisce ai liquidi aggregati di fluire a valle. Il mezzo filtrante principale è collocato sotto tale strato ed è visibile solo smontando l’elemento filtrante. In secondo luogo, i filtri a coalescenza e anti-particolato catturano le particelle di aerosol e di contaminanti di dimensioni submicroniche, invisibili all’occhio umano.
I miti sul monitoraggio della pressione differenziale
Gran parte degli alloggiamenti dei filtri sono dotati di indicatori di pressione differenziale, ma è un errore comune basare le sostituzioni dei filtri su questi dispositivi. Gli indicatori non sono calibrati e solitamente indicano la variazione di pressione a monte e a valle con un sostanziale margine di errore. Sebbene possano dare qualche indicazione su un’eventuale manutenzione richiesta a causa di un’ostruzione del mezzo filtrante, non forniscono una rappresentazione accurata della capacità del filtro di rimuovere la contaminazione. Pertanto, non rappresentano uno strumento affidabile per determinare gli intervalli di manutenzione degli elementi filtranti.
Mito
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Realtà
La pressione differenziale è il risultato della raccolta di contaminanti nell’elemento filtrante, ma non è direttamente correlata alla qualità dell’aria erogata.
Mito
Il filtro è dotato di un misuratore di pressione differenziale che indica quando sostituire l’elemento filtrante.
Realtà
Questi dispositivi servono soltanto per avere un’idea generale della riduzione della pressione in quanto non sono sottoposti a taratura e consentono un livello di precisione di circa +/- 25%. I misuratori non devono essere utilizzati come indicatori per la necessità di manutenzione ed è preferibile seguire le istruzioni del produttore al riguardo.
Mito
Gli elementi filtranti dei filtri per aria compressa dovrebbero essere sostituiti solo quando la pressione differenziale aumenta.
Realtà
Nonostante sia buona prassi mantenere bassa la pressione differenziale, la diffusione della contaminazione non dipende strettamente da questo aspetto. Di conseguenza, non rappresenta una particolare indicazione per la necessità di manutenzione dell’elemento filtrante.
Conclusioni
Gli elementi filtranti devono essere sostituiti periodicamente per garantire una fornitura continua di aria compressa di alta qualità.
Protezione dei letti essiccatori ad adsorbimento.
Protezione delle apparecchiature a valle, del personale e dei processi.
Riduzione dei costi di esercizio.
Maggiore produttività e redditività.
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Questo articolo è stato scritto con il contributo di Mark White, Compressed Air Treatment Applications Manager – Parker Gas Separation and Filtration Division EMEA
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